Al via la Prestazione Universale: il nuovo bonus per anziani non autosufficienti

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Dal 2025 un aiuto mensile fino a 850 euro per gli over 80 con gravi disabilità, gestito dall’INPS e legato al bisogno assistenziale e al reddito

Una ventata di novità soffia sul panorama del welfare italiano, con l’introduzione della “Prestazione Universale”, un nuovo strumento di sostegno per le persone anziane non autosufficienti. Prevista dal Decreto legislativo 15 marzo 2024, n. 29, questa misura sperimentale è attiva dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, con l’obiettivo di rafforzare la domiciliarità e l’autonomia personale degli anziani con bisogni assistenziali gravissimi.

La Prestazione Universale, gestita dall’INPS, mira a semplificare e potenziare il supporto economico e assistenziale per i soggetti più fragili. Essa assorbe l’attuale indennità di accompagnamento e altre prestazioni già previste per il sostegno alla domiciliarità.

Chi può beneficiarne?

Per accedere al cosiddetto “bonus anziani”, i richiedenti devono soddisfare una serie di requisiti cumulativi:

  • età: aver compiuto 80 anni o più.
  • bisogno assistenziale: essere riconosciuti dall’INPS con un livello di bisogno assistenziale gravissimo, determinato sulla base di precise indicazioni fornite da una commissione tecnico-scientifica. Questo include condizioni come coma, stato vegetativo, demenza grave o gravissima, lesioni spinali gravi, gravissima compromissione motoria, deprivazione sensoriale complessa, disabilità comportamentale dello spettro autistico grave, ritardo mentale grave o profondo, o qualsiasi altra condizione di dipendenza vitale che richieda assistenza continua 24 ore su 24.
  • ISEE: avere un valore ISEE per prestazioni socio-sanitarie non superiore a 6.000 euro.
  • indennità di accompagnamento: essere già titolari dell’indennità di accompagnamento o possedere i requisiti per il suo riconoscimento.

Come si compone la prestazione?

Il bonus anziani è esente da tassazione e non pignorabile, erogata mensilmente a partire dal mese di presentazione della domanda. Si articola in due quote:

  • Quota fissa monetaria: corrispondente all’importo dell’indennità di accompagnamento.
  • Quota integrativa (“assegno di assistenza”): attualmente pari a 850 euro mensili, destinata a coprire i costi del lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici qualificati o per l’acquisto di servizi forniti da imprese specializzate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale. Questa quota è vincolata a precise finalità di spesa e dovrà essere rendicontata.

I criteri per l’accertamento del bisogno assistenziale gravissimo

Le indicazioni, fondamentali per l’accesso al nuovo beneficio, sono state fornite dalla commissione tecnico-scientifica di cui all’articolo 34, comma 3, del decreto legislativo n. 29/2024, approvate con il decreto ministeriale 19 dicembre 2024.

La valutazione si basa su due parametri chiave: un requisito sanitario e un requisito sociale.

  • Il requisito sanitario: definire la disabilità gravissima

Per quanto riguarda il requisito sanitario, l’attenzione è posta sulla valutazione della disabilità gravissima. Vengono considerate persone con disabilità gravissima coloro che rientrano in una delle seguenti categorie, basandosi su parametri medici specifici:

  • Coma o stati vegetativi/di minima coscienza (Glasgow Coma Scale <= 10).
  • Dipendenza da ventilazione meccanica (24/7).
  • Demenza grave o gravissima (Clinical Dementia Rating Scale >= 4).
  • Lesioni spinali da C0 a C5 con grave compromissione (ASIA Impairment Scale A o B).
  • Gravissima compromissione motoria dovuta a patologie neurologiche o muscolari (Medical Research Council <= 1 ai 4 arti, Expanded Disability Status Scale >= 9, o stadio 5 di Hoehn e Yahr mod).
  • Deprivazione sensoriale complessa, ovvero la compresenza di cecità quasi totale e ipoacusia grave.
  • Gravissima disabilità comportamentale nello spettro autistico (DSM-5, livello 3).
  • Ritardo mentale grave o profondo (DSM-5, QI <= 34 e Level of Activity in Profound/Severe Mental Retardation <= 8).
  • Ogni altra condizione di dipendenza vitale che richieda assistenza continua e monitoraggio 24 ore su 24, sette giorni su sette, per bisogni complessi.

Viene specificato che una persona è considerata con “disabilità gravissima” se necessita di assistenza continua 24 ore su 24, anche da più persone contemporaneamente, e la cui interruzione, anche breve, potrebbe portare a gravi complicanze o al decesso. La valutazione terrà conto della documentazione disponibile relativa al supporto già ricevuto da strutture pubbliche.

  • Il requisito sociale: definire il bisogno assistenziale gravissimo

Per accedere alla Prestazione Universale destinata agli anziani non autosufficienti, l’INPS non si limiterà a una valutazione della disabilità clinica, ma considererà attentamente anche il contesto sociale e familiare del richiedente. L’obiettivo è rilevare il reale bisogno assistenziale attraverso un questionario dettagliato, il cui punteggio totale determinerà, insieme al requisito sanitario, l’idoneità al beneficio.

La commissione tecnico-scientifica ha stabilito una soglia minima di 8 punti come punteggio necessario per il riconoscimento del “livello di bisogno assistenziale gravissimo”. Questo significa che per ottenere la Prestazione Universale, il richiedente dovrà soddisfare entrambe le condizioni: presentare una disabilità di livello gravissimo, come già definito dalle normative, e raggiungere almeno 8 punti nel questionario sul bisogno assistenziale.

L’accertamento di questo requisito sociale sarà curato dal Centro Medico Legale dell’INPS. La valutazione si baserà sulle informazioni sanitarie già presenti negli archivi dell’Istituto e sulla documentazione che il cittadino dovrà allegare in fase di presentazione della domanda, tramite il servizio dedicato.

È fondamentale che la documentazione fornita sia completa. In caso contrario, il Centro Medico Legale potrà richiedere integrazioni per una corretta verifica sanitaria. Una volta completata la valutazione, il cittadino riceverà un verbale, accompagnato da una lettera, che comunicherà l’esito: il riconoscimento o meno del livello di bisogno assistenziale gravissimo e, di conseguenza, l’accoglimento o la reiezione della domanda di Prestazione Universale. In caso di esito positivo, verrà inviata al beneficiario anche la lettera di liquidazione della prestazione.

Questo approccio integrato mira a garantire che il supporto della Prestazione Universale sia destinato a chi ne ha effettivamente più bisogno, considerando non solo la patologia, ma anche le complessità legate alla situazione familiare e ai supporti assistenziali disponibili.

Come presentare la domanda?

La domanda per la Prestazione Universale deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica attraverso il portale INPS “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”, accedendo con SPID, CIE, CNS o eIDAS.

La procedura di compilazione prevede una precompilazione automatica di alcuni dati anagrafici e la necessità di dichiarare il valore ISEE, la titolarità dell’indennità di accompagnamento e di compilare un questionario specifico per la valutazione del bisogno assistenziale gravissimo. È fondamentale allegare la documentazione sanitaria necessaria per la valutazione.

Il periodo di sperimentazione per la presentazione delle domande va dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. La prestazione, una volta accolta, sarà erogata dal mese di presentazione della domanda e fino alla scadenza del periodo sperimentale, a condizione che i requisiti permangano.

Un passo avanti per la tutela degli anziani

L’introduzione della Prestazione Universale rappresenta un importante passo avanti nel sostegno alle persone anziane non autosufficienti e alle loro famiglie. Questa misura mira a garantire una maggiore autonomia e dignità, promuovendo al contempo un sistema di assistenza più strutturato e mirato alle reali esigenze di chi necessita di cure continuative.

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Disclaimer: Le immagini presenti in questo articolo sono utilizzate esclusivamente a scopo decorativo e non hanno alcun collegamento diretto con il contenuto trattato. Ogni riferimento visivo è puramente casuale.