Il drammatico bilancio dei primi 8 mesi del 2025: la sicurezza è ancora un miraggio per centinaia di lavoratori
I dati recenti, resi noti dall’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), ci mostrano un quadro complesso e, a tratti, drammatico sulle morti sul lavoro in Italia nei primi otto mesi del 2025.
Il bilancio totale e la distinzione cruciale
Complessivamente, tra gennaio e agosto 2025, sono state presentate all’INAIL 674 denunce di infortunio mortale di lavoratori, esclusi gli studenti. Tali infortuni mortali sono distinti in due tipologie:
- Infortuni sul posto di lavoro: sono gli incidenti che avvengono nel luogo in cui si svolge l’attività lavorativa. In questo caso, le vittime sono state 488, con un leggero calo rispetto alle 503 registrate nello stesso periodo del 2024 (15 denunce in meno) .
- Infortuni “in itinere”: sono gli incidenti che si verificano nel tragitto di andata e ritorno tra casa e il luogo di lavoro . Questa categoria registra un preoccupante aumento dell’8,8% , passando da 171 a 186 casi (15 denunce in più) . L’incidenza di questi incidenti mortali sul totale è salita dal 25,4% del 2024 al 27,6% del 2025 .
Questo trend evidenzia una criticità: mentre si osserva un piccolo miglioramento nella sicurezza all’interno degli ambienti lavorativi, la vulnerabilità aumenta nei momenti di spostamento, un segnale che il rischio non si ferma al cancello dell’azienda.
Cosa si intende per “infortunio sul lavoro”?
Si definisce infortunio sul lavoro con prognosi fino a tre giorni l’evento che causa al lavoratore un’incapacità temporanea a svolgere la propria attività per un periodo non superiore a tre giorni, escluso quello dell’evento.
Il limite dei tre giorni è cruciale perché distingue gli infortuni lievi, da registrare ma non denunciare all’INAIL, dagli infortuni con prognosi superiore ai tre giorni, per i quali la denuncia telematica è obbligatoria entro 48 ore.
La tutela INAIL copre:
- eventi occorsi sul posto di lavoro: se causati da rischi specifici dell’attività lavorativa (ad esempio, l’uso di macchinari) o da rischi generici aggravati dalla stessa attività (ad esempio, un malore dovuto a sforzo eccessivo).
- infortuni “in itinere”: avvengono durante il normale percorso casa-lavoro e viceversa, a meno che lo spostamento non sia interrotto o deviato per motivi personali. L’INAIL svolge un ruolo cruciale, erogando prestazioni economiche, sanitarie e riabilitative alle vittime e ai loro familiari.
I dettagli: aumenti, diminuzioni e le categorie colpite
- Aree geografiche: le morti sul posto di lavoro sono aumentate nel Sud (da 106 a 116), mentre sono calate nel Nord-Ovest, Nord-Est, Centro e nelle Isole . Tra le regioni, si notano forti incrementi in Veneto (+21) e Piemonte (+7), mentre cali significativi si registrano in Emilia-Romagna e Lazio (-20 ciascuna) .
- Settori e studenti: L’aumento degli incidenti mortali “in itinere” ha riguardato prevalentemente il settore dell’industria e servizi . Si registra, inoltre, un lieve aumento anche tra gli studenti (sette casi contro i sei del 2024), categoria cui la tutela assicurativa è stata estesa dal 2023 .
- Età e genere: l’analisi per età mostra un incremento nelle denunce per le fasce 45-59 anni e 25-29 anni , mentre si osservano riduzioni per i giovani (20-24enni), 30-44enni e over 59 . Il calo complessivo riguarda sia gli uomini che le donne sul posto di lavoro .
In conclusione, sebbene si sia registrata una lieve diminuzione delle denunce di infortuni mortali sul luogo di lavoro, il balzo degli incidenti “in itinere” e la persistenza di 674 denunce totali (nei primi 8 mesi del 2025) ci ricordano che la strada verso una “tolleranza zero” per le morti sul lavoro è ancora lunga e richiede uno sforzo congiunto, che includa anche la sicurezza negli spostamenti .