La comunità scientifica ha da tempo evidenziato come lo stress lavoro-correlato rappresenti una vera e propria “malattia del secolo”.
Negli ambienti lavorativi sono sempre più frequenti fattori di rischio legati a carichi di lavoro eccessivi e ritmi insostenibili, i quali possono determinare significative ripercussioni sulla salute psicofisica dei lavoratori.
Tra le problematiche più diffuse rientrano disturbi del sonno, ansia, depressione e altre patologie psicosomatiche, che generano un profondo disagio e compromettono l’equilibrio tra vita privata e professionale. Tali disturbi sono spesso correlati a fattori di rischio quali l’intensità e l’orario di lavoro, nonché le condizioni ambientali, come la rumorosità, le escursioni termiche e le posture scorrette.
È fondamentale sottolineare che la valutazione dello stress lavoro-correlato costituisce un obbligo per tutte le aziende, ai sensi del Decreto Legislativo 81/2008. Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) deve pertanto prevedere specifiche misure per prevenire e contrastare tale fenomeno.
Un recente caso di giurisprudenza ha portato al riconoscimento giudiziario del nesso causale tra un malessere psichico e lo stress subito sul luogo di lavoro. Un dirigente di una grande distribuzione, sottoposto a prolungate vessazioni e pressioni da parte dei suoi superiori, ha sviluppato disturbi psichici che lo hanno costretto a lunghi periodi di assenza dal lavoro. Nonostante l’evidente connessione tra la patologia e le condizioni lavorative, l’INAIL aveva inizialmente rigettato la domanda di riconoscimento. Tuttavia, la Corte d’Appello di Firenze, in linea con la decisione di primo grado, con sentenza n. 559 del 21 settembre 2023 ha accolto le ragioni del lavoratore, confermando l’origine professionale della malattia.
Questo importante precedente giurisprudenziale sottolinea l’importanza di riconoscere e contrastare il fenomeno dello stress lavoro-correlato confermando in modo inequivocabile il legame tra esso e le patologie a carico della salute dei lavoratori.
Inoltre, non solo lo stress incide negativamente sul benessere psicofisico, ma può anche compromettere la concentrazione e aumentare il rischio di infortuni sul lavoro.
Tuttavia, i danni derivanti da questa condizione sono spesso sottovalutati e confusi con comuni patologie, rendendo estremamente difficile per i lavoratori ottenere il giusto riconoscimento e le tutele previste dall’INAIL.