Il decreto interministeriale del 10 ottobre 2023, “Revisione delle tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura”, ha introdotto nel panorama delle invalidità da infortuni su lavoro e malattie professionali le nuove tabelle delle malattie professionali, che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 novembre 2023.
Con la circolare n.7 del 15 febbraio 2024 l’Inail illustra le caratteristiche più importanti delle nuove tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura, secondo il decreto del 10 ottobre 2023.
Le nuove tabelle mantengono la struttura a tre colonne che ricalca quella delle versioni precedenti, ma sono diverse le modifiche che meritano attenzione.
Ecco una sintesi delle principali novità:
- Eliminazione della voce “altre malattie”:
- L’elenco precedente includeva una voce generica “altre malattie” che copriva patologie non esplicitamente elencate. Sono quindi tabellate solo le Malattie nosologicamente definite, mentre non lo sono più quelle a formula aperta.
- Rimozione dell’Anchilostomiasi:
- L’Anchilostomiasi non è più considerata una malattia professionale. Le patologie infettive contratte nell’ambiente lavorativo sono ora classificate come infortuni sul lavoro.
- Introduzione del termine “cronico”:
- Per diverse malattie, è stato aggiunto il termine “cronico”. Questo significa che la Tabella riconosce come malattie professionali anche le forme croniche di queste patologie, che si sviluppano nel tempo a causa dell’esposizione prolungata a fattori di rischio lavorativi.
- Specifiche per le patologie da sovraccarico biomeccanico:
- La definizione di “lavorazione nociva” per le patologie da sovraccarico biomeccanico è stata modificata. Ora si richiede che l’esposizione ai fattori di rischio sia “abituale e sistematica”, e non più solo “non occasionale”.
- Inoltre, per le patologie all’arto superiore, oltre alla ripetitività del movimento, è stato introdotto il requisito dell’uso di forza.
- Precisazioni sull’esposizione “non occasionale”:
- La circolare INAIL chiarisce che l’esposizione ai fattori di rischio deve essere “abituale e sistematica”. Questo significa che l’esposizione deve essere una componente intrinseca delle mansioni del lavoratore e non un evento sporadico.
- La circolare fa riferimento anche a una pronuncia della Corte di Cassazione, secondo cui l’esposizione può essere considerata non occasionale quando è “duratura” e “idonea a causare la malattia”.
- Non sono più considerate tabellate le malattie causate da:
- ossido di carbonio
- cloruro di carbonile o fosgene
- da idrogeno solforato e da composti organici del fosforo (inserita la “lavorazione con composti organici del fosforo” solo per la dermatite allergica da contatto)
- la stannosi e l’encefalopatia da stagno (rimane la dermatite irritativa da contatto)
- la fibrosi polmonare e la nefropatia tossica da dipiridile (rimane solo la dermatite irritativa da contatto)
- l’anchilostomiasi, trattandosi di infezione parassitaria che si configura come infortunio
- Sono invece state inserite
- le malattie causate da tallio (limitatamente a polineuropatia periferica e alopecia) anche per l’agricoltura
- Anche per le ipoacusie e per le malattie da radiazioni UV la dizione “non occasionale” è stata sostituita con “abituale e sistematica”.
- Per le neoplasie sono state aggiunte:
- la lavorazione in fonderia del ferro e dell’acciaio per carcinoma polmonare da I.P.A.
- l’epatocarcinoma per l’esposizione a cloruro di vinile
- il tumore alla laringe e all’ovaio nelle malattie da asbesto
- il carcinoma del rinofaringe per i tumori da polveri di legno
- Per le radiazioni ionizzanti sono stati aggiunti i seguenti tumori:
- tiroide, polmone, mammella, stomaco, colon, carcinoma basocellulare, leucemie (esclusa linfatica cronica)
- tumore maligno del polmone per le “lavorazioni che espongono all’azione del radon in ambiente sotterraneo”.